LIBERALIZZAZIONI. Lirosi risponde a Berlusconi: "Riduttivo definire Bersani sensibile al tema"
31/01/2011 - 12:36
Nella lettera inviata al quotidiano "Corriere della Sera", il presidente del Consiglio , Silvio Berlusconi, ha rivolto un appello al segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che definisce "sensibile al tema delle liberalizzazioni": "agiamo insieme in Parlamento, in forme da concordare, per discutere senza pregiudizi ed esclusivismi un grande piano bipartisan per la crescita dell'economia italiana; un piano del governo il cui fulcro è la riforma costituzionale dell'articolo 41, annunciata da mesi dal ministro Tremonti, e misure drastiche di allocazione sul mercato del patrimonio pubblico e di vasta defiscalizzazione a vantaggio delle imprese e dei giovani" ha scritto il Premier.
Quello di Berlusconi e' un appello ''disperato'' che arriva dopo aver ''demolito le liberalizzazioni'' e un'attivita' del governo ''che ha fatto enormi passi indietro sul terreno di una maggiore concorrenza''. E' quanto afferma Antonio Lirosi, responsabile consumatori del Pd ed ex Mister prezzi del governo Prodi. ''Mi sembra - spiega - che il premier contraddice se stesso. In 3 anni di governo ha smantellato le piu' importamti iniziative del precedente governo sul terreno delle liberalizzazioni. Definire Bersani 'sensibile' al tema e' riduttivo e anche offensivo se si pensa che e' stato il ministro che piu' ha inciso pagando anche un
prezzo politico''.
L'attuale governo - argomenta Lirosi - ''appena si e' insediato anziche' portare avanti l'azione avviata da Bersani ha strizzato l'occhio alle corporazioni che piu' si erano opposte alle liberalizzazioni. E' stata modificata la legge 99 depotenziando la class action. Con la stessa legge alle compagnie assicuratrici e' stata data la possibilita' di ingabbiare i consumatori per 10 anni. Sono tre anni che al Senato la maggioranza tenta di cancellare le 3.300 parafarmacie nate dalle norme sulle liberalizzazioni. Con la riforma forense si torna indietro reintroducendo le tariffe minime e si mettono barriere ai giovani''.
Insomma, per Lirosi ''non c'e' stato nessun passo avanti. Il governo e' in ritardo di un anno anche sulla presentazione al Parlamento della relazione sulle proposte per migliorare la concorrenza nel paese. Siamo in presenza - conclude Lirosi - di un bilancio fallimentare. E non capiamo come Berlusconi possa lanciare un appello dopo che Bersani e' da quando si e' insediata la legislatura
che chiede inascoltato una sessione parlamentare sulla crisi e le proposte per superarla''.
Nella lettera inviata al quotidiano "Corriere della Sera", il presidente del Consiglio , Silvio Berlusconi, ha rivolto un appello al segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che definisce "sensibile al tema delle liberalizzazioni": "agiamo insieme in Parlamento, in forme da concordare, per discutere senza pregiudizi ed esclusivismi un grande piano bipartisan per la crescita dell'economia italiana; un piano del governo il cui fulcro è la riforma costituzionale dell'articolo 41, annunciata da mesi dal ministro Tremonti, e misure drastiche di allocazione sul mercato del patrimonio pubblico e di vasta defiscalizzazione a vantaggio delle imprese e dei giovani" ha scritto il Premier.
Quello di Berlusconi e' un appello ''disperato'' che arriva dopo aver ''demolito le liberalizzazioni'' e un'attivita' del governo ''che ha fatto enormi passi indietro sul terreno di una maggiore concorrenza''. E' quanto afferma Antonio Lirosi, responsabile consumatori del Pd ed ex Mister prezzi del governo Prodi. ''Mi sembra - spiega - che il premier contraddice se stesso. In 3 anni di governo ha smantellato le piu' importamti iniziative del precedente governo sul terreno delle liberalizzazioni. Definire Bersani 'sensibile' al tema e' riduttivo e anche offensivo se si pensa che e' stato il ministro che piu' ha inciso pagando anche un
prezzo politico''.
L'attuale governo - argomenta Lirosi - ''appena si e' insediato anziche' portare avanti l'azione avviata da Bersani ha strizzato l'occhio alle corporazioni che piu' si erano opposte alle liberalizzazioni. E' stata modificata la legge 99 depotenziando la class action. Con la stessa legge alle compagnie assicuratrici e' stata data la possibilita' di ingabbiare i consumatori per 10 anni. Sono tre anni che al Senato la maggioranza tenta di cancellare le 3.300 parafarmacie nate dalle norme sulle liberalizzazioni. Con la riforma forense si torna indietro reintroducendo le tariffe minime e si mettono barriere ai giovani''.
Insomma, per Lirosi ''non c'e' stato nessun passo avanti. Il governo e' in ritardo di un anno anche sulla presentazione al Parlamento della relazione sulle proposte per migliorare la concorrenza nel paese. Siamo in presenza - conclude Lirosi - di un bilancio fallimentare. E non capiamo come Berlusconi possa lanciare un appello dopo che Bersani e' da quando si e' insediata la legislatura
che chiede inascoltato una sessione parlamentare sulla crisi e le proposte per superarla''.
Professioni: Fassina e Lirosi, "Giusta protesta in difesa parafarmacie"
Dichiarazione di Stefano Fassina, responsabile economico, e di Antonio Lirosi, responsabile diritti dei consumatori del Pd pubblicato il 16 aprile 2010.
"Le motivazioni che sono alla base della manifestazione di ANPI- Confesercenti, FEF, MNLF e altre associazioni, indetta per domenica prossima davanti a Montecitorio a difesa della liberalizzazione della vendita dei medicinali da banco, non solo sono condivisibili ma andrebbero sostenuti con atti politici e legislativi coerenti", così hanno dichiarato il responsabile Economia, Stefano Fassina, e dei Diritti dei consumatori, Antonio Lirosi,
del PD.
Si assiste invece al tentativo persistente di cancellare l'esperienza positiva delle 3.700 parafarmacie, inibendo da subito anche l'uso dell'insegna "Parafarmarcia", come ha annunciato il Ministro Fazio, dopo il varo della norma che aveva vietato l'utilizzo esterno della croce verde"
La manifestazione è un segnale importante che va nella direzione di consolidare il processo di liberalizzazione, oggi a rischio su più versanti, per valorizzare la competenza e la professionalità di chi possiede la laurea
in farmacia a prescindere dal luogo in cui è chiamato ad esercitare l'attività, nel rispetto degli interessi economici e della salute dei consumatori.
Il Partito democratico è impegnato a sostenere e valorizzare la realtà economica, professionale ed occupazionale, e le proposte di legge presentate
da parlamentari del PD, sia al Senato (Atto 2030 Ghedini ed altri) che alla Camera (Atto 2959 Lulli), ne rappresentano una testimonianza specifica.
"Le motivazioni che sono alla base della manifestazione di ANPI- Confesercenti, FEF, MNLF e altre associazioni, indetta per domenica prossima davanti a Montecitorio a difesa della liberalizzazione della vendita dei medicinali da banco, non solo sono condivisibili ma andrebbero sostenuti con atti politici e legislativi coerenti", così hanno dichiarato il responsabile Economia, Stefano Fassina, e dei Diritti dei consumatori, Antonio Lirosi,
del PD.
Si assiste invece al tentativo persistente di cancellare l'esperienza positiva delle 3.700 parafarmacie, inibendo da subito anche l'uso dell'insegna "Parafarmarcia", come ha annunciato il Ministro Fazio, dopo il varo della norma che aveva vietato l'utilizzo esterno della croce verde"
La manifestazione è un segnale importante che va nella direzione di consolidare il processo di liberalizzazione, oggi a rischio su più versanti, per valorizzare la competenza e la professionalità di chi possiede la laurea
in farmacia a prescindere dal luogo in cui è chiamato ad esercitare l'attività, nel rispetto degli interessi economici e della salute dei consumatori.
Il Partito democratico è impegnato a sostenere e valorizzare la realtà economica, professionale ed occupazionale, e le proposte di legge presentate
da parlamentari del PD, sia al Senato (Atto 2030 Ghedini ed altri) che alla Camera (Atto 2959 Lulli), ne rappresentano una testimonianza specifica.