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Intervento del Dott. Stival presidente Omnisalus20 Luglio 2011 - IL GOVERNO ABBIA PIU’ CORAGGIO
NEL SANARE UNA QUESTIONE CHE PREGIUDICA LA NOSTRA STESSA LAUREA. Tralasci quanto
prima sigle appartenenti a partiti e società di capitali o associate a
rurali.
(stiamo vedendo quanto caos si é
voluto fare a nostro danno per operatori che non sono farmacisti e chi lo é
intende non svolgere la professione secondo il codice deontologico, ma
unicamente al servizio di altri non del settore sanitario).
L'Associazione Omnisalus presieduta dal Presidente Dott. Giancarlo Stival rappresenta da Settembre 2008 i farmacisti liberi professionisti che operano nelle parafarmacie come negozi di vicinato, piccoli imprenditori. L'Associazione vuole essere un punto d'incontro tra le parti interessate dal riassetto del sistema farmaceutico italiano e cioè parti sociali politiche, Ordini Provinciali, Associazioni di titolari di Farmacia (federfarma) farmacisti titolari di parafarmacia. Tale Associazione da anni si batte per vedere riconosciuta la dignità professionale di chi ha investito le proprie competenze e soldi. Ad oggi non si vede motivo secondo il quale questi Esercizi Farmaceutici avendone i requisiti non possano diventare Farmacie a tutti gli effetti come già avvenuto senza alcun problema per i rurali, comunali e sussidiate. Omnisalus fin dall'inizio si è sempre battuta per la difesa della Professione e della Farmacia, sia al tavolo di Concertazione del 2008 che nella Convocazione del 22 febbraio 2011 presso 12 Commissioni Igiene e Sanità riconfermando sempre con maggior decisione e fermezza il riconoscimento della dignità professionale, vale a dire la tutela della professione del farmacista che non può e non deve essere dissociata dalla Farmacia. Tutte la altre Associazioni di parafarmacie sono contro il Governo, contro Fofi e Federfarma: 06 marzo 2011 Parafarmacie: risorsa del S.S.N. Il convegno a Roma “Parafarmacie, risorsa del S.S.N.” - questo il titolo del convegno che si è svolto domenica scorsa a Roma organizzato dal Coordinamento delle Associazioni delle Parafarmacie. Associazione Parafarmacie Italiane (ANPI) – Federazione Esercizi Farmaceutici (FEF) – Essere Farmacisti – Associazione Parafarmacie della Calabria (Asso.Pa. Cal.) – Farmacisti Titolari Parafarmacia (FTP) – Fief Sicilia. ANPI Associazione che tutela le catene di parafarmacie di società miste e colluse con alcuni politici epr familiarita' (chiaramente in conflitto di interessi con algtre cose che non ci riguardano minimamente)che svilisce completamente la figura del Farmacista utilizzandolo solo come zimbello per gli speculatori, la G.D.O e M.D.O. FEF chiede fascia C. MNLF a nome di pochi dipendenti chiede una liberalizzazione anarchica senza regole EF chiede fascia C e convertire le Parafarmacie insieme ai rurali attraverso concorso o richieste assurde sempre con la presenza dei rurali: assurdità astronomica perché i rurali hanno già una farmacia, esperienza e questo significa riconoscimento per anzianità di lavoro! Tutto questo accade perché all'interno di tale Associazione ci sono farmacisti i cui genitori sono titolari di Farmacie rurali che suggeriscono questo tipo di consigli purché noi Farmacisti titolari di Parafarmacia non otteniamo nulla. La nostra legislazione è a sé unica, è una legge voluta dallo Stato e non dagli Ordini Professionali ai quali si possono tranquillamente rivolgere i rurali. Siamo su due piani diversi: i rurali hanno già una farmacia e con il DDL 863 del Riordino Farmaceutico hanno la possibilità di convertire le loro sedi distaccate in Farmacia e nonostante ciò ancora osano chiedere attraverso queste Associazioni la cui volontà è non farci ottenere nulla se non si patteggia con i rurali. I Rurali sono a norma con le premesse della corte di Giustizia Europea per capillarità del sistema. Ma noi no: perciò l'anomalia non può essere confrontata con chi è già a norma, inoltre la Corte Europea afferma che il farmacista può esercitare la propria professione al 100% in farmacia non esistendo però in nessun altro paese europeo l’anomalia tutta italiana delle parafarmacie ove la legge impone l’obbligo del farmacista che può esercitare il proprio mandato limitatamente alla dispensazione di SOP e OTC, devono metterci a norma, farci lavorare a tutti gli effetti e non come coadiuvanti alle vendite o consigli per gli acquisti e tra l'altro per altri!! Dobbiamo esercitare come veri Professionisti secondo propria laurea, scienza e coscienza. Altre Associazioni chiedono Delistin fascia C (cioè qualche farmaco in più): ma con DDL 863 già ce l'hanno e chissà perché tali Associazioni sono tutte assoggettate alla G.D.O e sono per lo più a società mista con il 51% di non farmacisti. C'è infine Forum Parafarmacie -Forum della non convenionata- ass.triveneto -su sky "no al sen. Lettieri guarda caso sono le stesse persone ma dal nome della sigla ipocritamente diverso /( per far fesso chi........?...lo vedremo presto...con la solita "ingenuita' di risposta" MA SUL SERIO?..IIIIIIIII DAIIIIIIIIIIIIII....).. ossia 37 persone che "democraticamente hanno bannato e bannano tutt'ora tutti i "cari" colleghi che si sono permessi il lusso (senza il loro permesso)anzi l'abuso del crimine piu' grosso : "il crimine e il criminale atto di aver deliberatamente e sinceramente ammesso quanto sia per lo meno anomalo questo loro assurdo comportamento. in nome e per il nome di catene di parafarmacie ,catene di farmacie ,gdo coop. porta a porta e quindi accusati idel crimine piu' ignobile ammessesso per lloro egge ?: "il non aver commesso un bel....cavolo ".E QUI POSSIAMO BEN CAPIRE QUANTA DEMOCRAZIA E LIBERALISMO CI SIA IN COLORO CHE DELLA LIBERTA' NON SANNO CHE FARSENE SE NON DAMNNEGGIANDO ALTRI CHE LA PRATICANO SAGGIAMENTE SENZA COERCIZIONE/I ALCUNA.... vedasi le richieste di chi non e' farmacista chiedono..di essere FIGLI DEL MERCATO....E ALLORA STIANO LI DOVE SONO. IL GOVERSNO SI SVEGLI E LO SCRIVA PER LEGGE DA QUALCHE PARTE...visto che si sono inventati di tutto. PUR DI RIMANERE COSI'...(SIAMO PROPRIO NELL'ASSURDO..Se.Poi vedendo chi sono si capisce che il farmacista proprio non deve esiste. ..o se deve esistere deve invischiarsi di regole ed ordini che provengono dall'alto ..alla faccia del liberalismo e del farmacista libero da condizionamenti....Ossia vogliono crera una non lobbi per farci consergnare agli speculatori finanziari che ad oggi non vedono l'ora di metterci da PARTE ..CI CHIEDIAMO..COSA NE VIENE A LORO..VISTO CHE A NOI NON NE VIENE PROPRIO uUN BEL NULLA OLTRE L'ESCLUSIONE A PRIORI DELLA NOSTRA PROFESSIONE DALLO STESSO MERCATO CHE LO RIPETIAMO NON CI VUOLE PROPRIO..GIA' OGGI SIAMO PER LEGGE UNA NON PROFESSIONE VOLUTA E CONTEMPLATA DA QUESTI "GALANTUOMINI."..IN NOME DI UN FINTO E FITTIZIO MERCATO NEMMENO NOSTRO PERCHE' FATTO DA SOCIETA' CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON LA NOSTRA PROFESSIONE....( E SE NON CI CREDETE OSSERVATE CHI SONO LEGGETE E DOCUMENTATEVI SU INTERNET CHI SONO QUESTE GENTILISSIME - E DEMOCRATICHE PERSONE CHE SI METTONO AL DI SOPRA DEL FARMACISTA. SENZA NEMMENO ESSERLO ...E QUANDO LO SONO...CI SONO DENTRO FINO OLTRE IL COLLO. IL TUTTO ..E CON L'AGGRAVANTE CHE NON LO VOGLIONO NEMMENO FAR ESERCITARE-PRATICARE A NOI LAUREATI.......CREDETECI..NE VALE LA PENA. PER LO MENO FATELO PER NON INCAPPARE NELLE LORO FRASI..A SENSO UNICO E ADDIRITTURA ESSERE PRESI IN GIRO COME HANNO FATTO FINO AD OGGI..)ITUTTI COLORO CHE HANNO OSATO ESPRIMERSI CONTRO COSTORO..SONO STATI COLPEVOLI DI ESSERSI PRESO IL LUSSO DI PARLARE LIBERAMENTE SENZA COSTRIZIONI. E SENZA BADANTI APPRESSO..e di aver osato pronunciare espressioni liberali per loro non consone al loro democratico vocabolario.......(MA CHE SI FACCIANO UN PROFONDO ESAME DI COSCIENZA CON QIUALCUNO VICINO DECISAMENTE ALMENO PIU' DEMOCRATICO DEL LORO DEMOCRATICO COMPORTAMENTO....CHE SIA MENO IPOCRITA...E CHE SI RICORDI..ALMENO DI CIO' CHE ...FANNO) Infatti democraticamente hanno bannato tutti i colleghi (ma prima giustamente li hanno democraticamente invitati su tutti i siti per poi "giustamente " a parer loro per ogni minuzia ridicola bannarli ..quindi la cosa cosi' fatta cambia DI MOLTO....MA FATEMI IL PIACERE...QUESTI SONO FURBI COME ..I POLLI..PER il solo fatto che sono come quelle Associazioni partiticamente associate o schierati come questi...e società abbinate ad altre cose che apparentemente sono a favore del farmacista ma dalle richieste si osserva come nel voler dare fascia C a G.D.O e a tutti comprometta ogni normativa, la nostra stessa laurea, e figura, e voler disconoscere in ogni maniera il farmacista! E' palese che il riconoscimento di veri Farmacisti professionisti non lo vogliono perché la maggior parte sono società miste e perciò sonoi i veri ricchi di questa situazione e collusi con una politica perdente!! Noi Omnisalus Associazione che tutela le professioni e i titolari di parafarmacia come negozi di vicinato piccoli imprenditori, chiediamo come da normativa europea del 2009 e 2010 di esercitare la nostra professione in toto al 100% dal settore Sanità, liberi da vincoli commerciali in base al criterio dell'Indipendenza Economica sulla libertà di capitali e neutralità del consiglio, chiediamo di porre fine all'anomalia solo italiana e in contrasto con Sentenze Europee 2009 e 2010. Chiediamo la trasformazione delle parafarmacie territoriali di proprietà di Farmacisti in Farmacia come avvenuto negli anni 70/80 nel Triveneto dove Farmacie in gestione provvisoria sono state sanate a sedi definitive includendo anche farmacisti non abilitati alla titolarità e come avvenuto di recente in Puglia (tar Puglia – Bari, 4 Marzo 2008 N: 483 e Consiglio di Stato Sez U, 8 febbraio 2010 N: 591). Noi di Omnisalus a differenza di tutte le altre Associazioni chiediamo rispetto e dignità professionale e non accordi sottobanco per non essere farmacisti. Si concluda prima possibile e si faccia chiarezza come da normative europee in modo da porre fine una volta per tutte a questa confusione e situazione insostenibile e compromettente l'intero settore: professione, farmacista, istituzione farmacia. Si chiuda questo amaro capitolo delle parafarmacie collocate in un ambito non nostro senza alcun futuro professionale se non alle dipendenze di altri. Siamo stati creati dal Parlamento italiano senza alcun futuro, dallo stesso pretenderemmo di risolvere questa anomalia: le condizioni per poterlo fare ci sono tutte per i soli Farmacisti, legge europea 2009/2010. Si applichi ciò che chiede l'Europa. La nostra precarietà deve trovare soluzione e la nostra proposta di riconoscerci Farmacisti è più che legittima. Abbiamo tutti gli oneri dei titolari di Farmacia ma non siamo competitivi su nulla: non possiamo fare preparazioni, non possiamo dispensare tutti i Farmaci, siamo esclusi dal Servizio Sanitario Nazionale. Le farmacie dopo sentenza Europea sono state sanate e dall'ibridità in cui erano tra commercio e salute ora sono definite Presidi Sanitari. Noi chi siamo? Abbiamo già la struttura avviata con difficoltà e siamo in formato ridotto come le Farmacie, unica anomalia e presenza in Europa. Chiediamo che in questa situazione di straordinarietà ed inefficienza del sistema, le parafarmacie aventi i requisiti e cioè quelle meritevoli vengano trasformate. Diciamo no ai concorsi che sarebbero un accanimento sui titolari di parafarmacie. Onorevoli e Senatori dobbiamo capire se la politica vuole accrescere il nostro disagio o dare una degna e giusta risposta ai titolari di parafarmacia come negozi di vicinato che siamo impegnati con banche ed abbiamo utilizzato tutti i nostri risparmi per aprire un'attività voluta per legge. I politici comprendano che chi vuole giocare con logiche del mercato ha già le sue leggi commerciali ed è già sistemato, comprendano la motivazione per cui altre Associazioni hanno coinvolto dipendenti di farmacia, rurali, comunali, G.D.O e M.D.O (invece di appoggiare Omnisalus nel Riordino delle parafarmacie) con la volontà e l'alibi che tutto rimanga così!! Dott. Stival presidente Omnisalus |
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PARAFARMACIA: ANPI, SECONDO ULTIMO CENSIMENTO SONO OLTRE 360019 Luglio 2011 - Secondo l’ultima rilevazione del Ministero della Salute-Tracciabilità del farmaco d’inizio luglio, il numero di parafarmacie è salito a 3.616, con un aumento di nuovi esercizi rispetto alla rilevazione precedente di +106, mentre le chiusure nello stesso periodo sono state 33. Dati che confermano il trend di crescita costante delle parafarmacie, nonostante la crisi economica che attraversiamo e nonostante il clima d’incertezza che avvolge il futuro delle parafarmacie nella distribuzione dei farmaci. Nei fatti rileviamo dalle tante telefonate di assistenza che riceviamo, una voglia immutata nei giovani farmacisti di poter esprimere in autonomia la propria professionalità, consci delle difficoltà alle quali dovranno far fronte, ma anche consapevoli che questa e soltanto questa rimane la strada per un futuro migliore per loro e per la professione di farmacista. È consapevolezza comune che soltanto una larga partecipazione alle responsabilità professionali e imprenditoriali, non necessariamente sovrapponibili con il sistema “chiuso” della farmacia, è in grado di dare al sistema della distribuzione del farmaco stabilita e certezza per il futuro, valori che oggi appaiono sempre più smarriti a fronte delle crescenti difficoltà dei referenti politici. Nel quadro della crisi economica e politica che attraversa il nostro Paese, la domanda di riequilibrare le disparita sociali, fondate su “conventio ad excludendum” con nel caso di ristrette oligarchie professionali, sarà sempre più pressante e con essa la necessità di ricorrere a riforme dettate da un’agenda, quella della politica, definita in base alle istanze contingenti di stampo popolare e comunitario. Grecia e Portogallo docet. Per queste ragioni è auspicabile trovare per tempo una soluzione capace di armonizzare le aspettative dei diversi soggetti, da portare all’attenzione del Governo e del Parlamento. Esaminando i dati dell’ultima rilevazione, degli esercizi aperti ben 41 sono stati aperti nelle regioni del sud (il picco è in Sardegna con +11), mentre nelle regioni del centro le aperture sono state 40 (il picco si registra in Lazio +11) ed infine nelle regioni del nord le nuove parafarmacie sono 25 con un picco in Piemonte +9.
Fonte: AgenParl (vedi qui) |
20 Giugno 2011
Tar. Vietata l'insegna con la croce verde nelle Parafarmacie
Con la sentenza del 13 giugno 2011, il Tar Calabria ha ribadito che, secondo la legge, “l'uso della denominazione: ‘farmacia’ e della croce di colore verde, su qualsiasi supporto cartaceo, elettronico o di altro tipo, è riservato alle farmacie aperte al pubblico e alle farmacie ospedaliere". L'uso da parte delle parafarmacie è dunque illegittimo e il Comune di competenza ha "l’obbligo di ordinarne la rimozione".
Le parafarmacie non possono mettere l'insegna con la croce verde. E se questo accade, il Comune dove ha sede la parafarmacia ha l'obbligo di rimuovere l'insegna. E' quanto sostiene la sentenza del Tar Calabria – sezione di Catanzaro – n. 900 del 13 giugno 2011 che ha dichiarato illegittimo l'uso della croce verde da parte delle parafarmacie.
I giudici ricordano infatti che l'art. 5 del dlgs. n. 153 del 2009 prevede che "al fine di consentire ai cittadini un'immediata identificazione delle farmacie operanti nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, l'uso della denominazione: 'farmacia' e della croce di colore verde, su qualsiasi supporto cartaceo, elettronico o di altro tipo, è riservato alle farmacie aperte al pubblico e alle farmacie ospedaliere". La norma contempla, pertanto, il diritto di utilizzo di quella specifica tipologie di insegna soltanto alle farmacie. Di conseguenza, ogni altro uso è illegittimo, compreso quello da parte delle parafarmacie.
Ma vi è di più. Il Comune, secondo il Tar, ha l'obbligo di vietare l'impiego illegittimo di quel simbolo e dunque di ordinare la rimozione sia in ragione del dovere di vigilanza nella fase di attuazione dell'autorizzazione rilasciata all'esercizio della relativa attività, sia in ragione del dovere di reprimere tutte le forme di abusivismo nell'utilizzo di impianti pubblicitari.
Avv. Paolo Leopardi - QS Quotidiano Sanità (vedi qui)
Le parafarmacie non possono mettere l'insegna con la croce verde. E se questo accade, il Comune dove ha sede la parafarmacia ha l'obbligo di rimuovere l'insegna. E' quanto sostiene la sentenza del Tar Calabria – sezione di Catanzaro – n. 900 del 13 giugno 2011 che ha dichiarato illegittimo l'uso della croce verde da parte delle parafarmacie.
I giudici ricordano infatti che l'art. 5 del dlgs. n. 153 del 2009 prevede che "al fine di consentire ai cittadini un'immediata identificazione delle farmacie operanti nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, l'uso della denominazione: 'farmacia' e della croce di colore verde, su qualsiasi supporto cartaceo, elettronico o di altro tipo, è riservato alle farmacie aperte al pubblico e alle farmacie ospedaliere". La norma contempla, pertanto, il diritto di utilizzo di quella specifica tipologie di insegna soltanto alle farmacie. Di conseguenza, ogni altro uso è illegittimo, compreso quello da parte delle parafarmacie.
Ma vi è di più. Il Comune, secondo il Tar, ha l'obbligo di vietare l'impiego illegittimo di quel simbolo e dunque di ordinare la rimozione sia in ragione del dovere di vigilanza nella fase di attuazione dell'autorizzazione rilasciata all'esercizio della relativa attività, sia in ragione del dovere di reprimere tutte le forme di abusivismo nell'utilizzo di impianti pubblicitari.
Avv. Paolo Leopardi - QS Quotidiano Sanità (vedi qui)
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sentenza_tar_13.06.2011.pdf | |
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17 Giugno 2011
APRIRE UNA PARAFARMACIA E' PIU' FACILE: L' ANTITRUST RIMUOVE OGNI VINCOLO
Niente limiti all’apertura di parafarmacie: è quanto ha decretato l’Antitrust di fronte alla possibilità di numeri chiusi da istituire per l’apertura di esercizi di parafarmacia. Di questo possibilità si sta discutendo in questi giorni in Senato.
Il disegno di legge 2079 presentato dal senatore del Popolo delle Libertà Salvo Fleres propone infatti un numero massimo di possibili nuove aperture anche nei settori recentemente liberalizzati. Il criterio di questo limite sarebbe quello della popolazione: tot abitanti, tot numero massimo di parafarmacie.
Ma l’Antitrust ha espresso parere negativo in quanto tali limiti diminuirebbero concorrenza e qualità del servizio al cittadino. Anzi una limitazione sarebbe una indiretta forma di protezione degli attuali introiti delle farmacie tradizionali. Nelle parafarmacie si possono vendere solamente farmaci da banco con un risparmio medio che è stato stimato per ogni famiglia italiana in 20 euro all’anno.
Il disegno di legge 2079 presentato dal senatore del Popolo delle Libertà Salvo Fleres propone infatti un numero massimo di possibili nuove aperture anche nei settori recentemente liberalizzati. Il criterio di questo limite sarebbe quello della popolazione: tot abitanti, tot numero massimo di parafarmacie.
Ma l’Antitrust ha espresso parere negativo in quanto tali limiti diminuirebbero concorrenza e qualità del servizio al cittadino. Anzi una limitazione sarebbe una indiretta forma di protezione degli attuali introiti delle farmacie tradizionali. Nelle parafarmacie si possono vendere solamente farmaci da banco con un risparmio medio che è stato stimato per ogni famiglia italiana in 20 euro all’anno.
20 Maggio 2011
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16 Maggio 2011
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8 Maggio 2011
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14 Aprile 2011
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11 Aprile 2011
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Convocazione Omnisalus Parafarmacie 22-02-2011
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