28 Marzo 2011 Brunetti (Anpi): “Il rilancio delle parafarmacie passa dalla fascia C”
Presentato a Roma un documento congiunto
Confesercenti/Anpi, l’Associazione delle parafarmacie nel quale sono contenute
proposte per incentivare il settore degli esercizi di vicinato, offrendo ai
farmacisti non titolari maggiori opportunità di esercitare la professione. Prima
tra tutte la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia
C. 23 MAR - Ribadire gli
effetti positivi che l’apertura degli esercizi di vicinato, così come dei corner
della grande distribuzione organizzata, ha esercitato negli ultimi quattro anni
nel settore della distribuzione finale del farmaco. Questo, in sintesi estrema
l’obiettivo che si sono proposti la Confesercenti e l’Anpi, l’Associazione
nazionale delle parafarmacie italiane, nel presentare oggi a Roma un documento
congiunto nel quale sono state dettagliate le proposte – ma anche le richieste
– per un rafforzamento del settore delle parafarmacie italiane. Un settore
che – lo ha ricordato il vicedirettore generale della Confesercenti, Mauro
Bussoni – tra il 2007 e il 2010 ha visto aumentare il numero degli esercizi
dagli iniziali 1892 agli attuali 3345. Ma che ha anche dato lavoro a 7000
addetti (contro i 4000 del 2007) e ha esercitato una forte pressione sul mercato
farmaceutico e dei prodotti farmaceutici (oggi ne occupa circa il 10 per
cento). Qualcosa in più però è possibile fare. E a questo puntano le proposte
del documento che, come ha affermato Brunetti, intendono essere uno stimolo al
dibattito attualmente in corso in Parlamento, sul riordino del settore
farmaceutico. Gli obiettivi sono chiari: accrescere il numero di occupati nel
settore (circa 7500 in più), quello degli esercizi (3500 nuovi punti vendita),
richiamare investimenti per 600 milioni di euro e offrire ai cittadini la
possibilità di effettuare acquisti con forti risparmi (che, stando alla
proposta, potrebbero aggirarsi sui 700 milioni di euro. Come fare per
ottenere tutto ciò? Innanzitutto liberalizzando la vendita dei medicinali della
fascia C, quelli cioè non a carico del Ssn ma per i quali è comunque necessaria
la prescrizione medica. In questo modo spiega il dettagliato documento
Confesercenti/Anpi, si porrebbe rimedio alle “inadeguatezze” dell’attuale
sistema distributivo del farmaco e si darebbe anche una “seria e duratura
risposta alla domanda di accesso alla professione per i farmacisti di oggi e
delle generazioni future”. Il tutto però “in un quadro legislativo certo e
stabile che alla liberalizzazione della fascia C affianchi una regolamentazione
del adeguata alla delicatezza del servizio svolto e dei prodotti
trattati”. La proposta, poi, si articola in alcuni punti precisi: “presenza
obbligatoria del farmacista per la vendita dei farmaci, qualsiasi sia la
classificazione” (è stata considerata negativamente la proposta della Federfarma
di allargare la dispensazione degli Otc, in apposite confezioni ridotte, anche
ad altri esercizi commerciali, senza la presenza del farmacista); programmazione
di un concorso straordinario per soli titoli per l’assegnazione di nuove sedi
farmaceutiche con l’esclusione di quelle previste in Comuni disagiati (con
popolazione fino a mille abitanti) da assegnare alla farmacia del Comune più
vicino; in questo concorso riconoscere un punteggio privilegiato ai titolari di
farmacia rurale di sedi disagiate (sempre con popolazione fino a mille abitanti)
e, infine, riconoscere ai farmacisti che abbiano esercitato la professione in
parafarmacia, un punteggio analogo a quello previsto per i farmacisti che hanno
esercitato la professione in farmacia. “Quello che chiediamo – ha
sottolineato Brunetti – è un reale sviluppo del nostro settore che produca
effetti benefici a livello economico e sociale. Estendere la vendita dei farmaci
a pagamento anche alle parafarmacie, con la presenza obbligatoria di un
farmacista, non solo consoliderebbe la liberalizzazione del settore, ma
offrirebbe una possibilità di risparmio ai cittadini e soprattutto maggiori
servizi nelle località in cui è carente o insufficiente la presenza di farmacie.
La nostra proposta – ha aggiunto – punta a definire un ruolo distinto e
concorrente delle parafarmacie, con tutti gli effetti positivi che può
comportare una corretta e costruttiva competizione”. “Quella delle
parafarmacie – gli ha fatto eco Bussoni – è una categoria in continua crescita
che svolge un importante servizio per i cittadini. A cominciare dalla capacità
di offrire un servizio di vicinato più presente ed efficace, soprattutto nelle
località più scoperte o in quelle a vocazione turistica che nella stagione
estiva vedono aumentare in modo esponenziale le presenze. Ma soprattutto – ha
sottolineato – la possibilità di garantire un risparmio più consistente di
quello offerto dalle farmacie, inducendo queste ultime a livellare i prezzi
verso il basso e svolgendo quindi un’importante azione calmieratrice. Occorre
dunque rafforzare questa categoria per dare più equilibrio al mercato”. Alla
presentazione delle proposte Confesercenti/Anpi hanno preso parte anche alcuni
parlamentari: Benedetto Della Vedova (Fli) per la Camera e Rita Ghedini (PD) per
il Senato (tra l’altro la senatrice è anche firmataria di una delle proposte di
legge all’esame della commissione Igiene e sanità per il riordino del settore
farmaceutico); con loro anche Antonio Lirosi, responsabile diritti dei
consumatori e mercato del PD. Tutti hanno espresso pareri convergenti sulle
proposte del documento, così come sul ruolo delle parafarmacie (in particolare
per quanto riguarda l’estensione della vendita dei farmaci di fascia C con la
presenza del farmacista). Fonte: QS - Quotidiano Sanità (vedi qui)
10 Marzo 2011 Parafarmacie unite rivendicano la fascia C
Si sono svolti domenica 6 marzo, a Roma, gli stati generali delle Parafarmacie sul tema della liberalizzazione dei farmaci di fascia C, cui hanno aderito tutte le associazioni di categoria. Un incontro che ha visto la partecipazione di numerosissimi titolari di parafarmacia, consapevoli che solo l’unità tra di noi, su un progetto strategico e condiviso, la liberalizzazione dei farmaci di fascia C, può dare alla nostra categoria forza e credibilità; ingredienti indispensabili per essere considerati dalla politica interlocutori affidabili. Oggi possiamo dire che finalmente, dopo mesi caratterizzati da incomprensioni, fughe in avanti, ambiguità rivendicative e strategiche, si saldano i destini di tutte le parafarmacie. Siamo consapevoli che oggi inizia la vera sfida nei confronti di Federfarma e di quegli ambienti politici che si riconoscono nelle posizioni restauratrici dei titolari di farmacia. Cosi come siamo consapevoli che nei confronti della FOFI dovremo aprire un nuovo tavolo di confronto, dove evidenziare la necessità, diremo noi l’opportunità, che l’Ordine assuma un ruolo di terzietà e di garanzia nei confronti di tutte le espressioni della professione. Riteniamo altresì che il lavoro intrapreso da alcuni di noi di aprire un confronto con le associazioni dei farmacisti non titolari, per esaminare le ricadute positive della liberalizzazione della fascia c sulla società come sui farmacisti, sia opportuno estenderlo anche a CONASFA, alla GDO e ai sindacati confederali. Su questa strada s’inquadra il lavoro di sensibilizzazione portato avanti da alcuni di noi nei confronti delle forze politiche. Non c’è dubbio che su questo versante l’impegno assunto dalla segreteria Bersani, più in generale da tutto il PD, in qualche modo tende a radicalizzare, sul tema della liberalizzazione dei farmaci di fascia C, la contrapposizione con Federfarma/PDL, fautori di un progetto di restaurazione. E sul versante degli altri partiti? Qui pensiamo che si debbano impegnare i nostri sforzi. Abbiamo la responsabilità di far comprendere ai politici che li rappresentano e in particolare ai loro elettori, in altre parole all’opinione pubblica, la bontà della nostra proposta in termini di servizio professionale, di vantaggi economici e di occupazione. Un lavoro quest’ultimo, che può essere agevolato dall’esigenza sempre più stringente di dare nuovi impulsi, di attuare quelle riforme economiche capaci di rimettere in moto il sistema Paese. Su questo versante è opinione di tutti che il tema delle liberalizzazioni assume un ruolo prioritario, e tra queste certamente quello della liberalizzazione dei farmaci di fascia C ne rappresenta l’emblema. Un progetto di lavoro importante che impegnerà i rappresentanti delle parafarmacie già dai prossimi giorni.